Villa Schifanoia Fiesole Firenze



 Il  nome della Villa ricorda il carattere di svago (per "schivare" la noia).
 Sorge sui resti di un antico casale di Villa Palmieri.La tradizione la ricorda come il luogo in cui ,all'epoca della terribile peste scoppiata nel 1348 a Firenze,si sarebbe rifugiata la compagnia di giovani che coi loro racconti animano il Decamerone di Giovanni Boccaccio.
 Il nucleo principale della villa, d'origine quattrocentesca, appartenne alla famiglia Cresci fino al 1550, proprietaria anche di altri possedimenti lungo la valle del Mugnone.
 In quell'anno passò a Bartolomeo di Bate di Zaccheria tramite transazione economica, venendo poi ereditata da Antonio di Marco Pacini, nel 1571, il quale tre anni dopo la cedeva a Francesco di Filippo Alamanneschi, della consorteria degli Adimari. Ancora, nel 1613, la villa passò ai dell'Antella, tramite la dote di Caterina di Filippo Alamanneschi che sposò Cosimo di Filippo. Nel 1735 fu ceduta da Girolamo Capponi-Dell'Antella a Lorenzo di Bartolomeo Saletti e poi passò ai Ciacchi e ai Settimanni.
Nel 1927 fu acquistata del ricco americano Myron Taylor, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede durante il pontificato di Pio XII
Taylor restaurò la villa per ospitare la sua collezione d'arte, e creò nell'ampio terreno verso il lato sud un pregevole giardino all'italiana. In seguito,per volontà dell'ambasciatore,la tenuta venne donata al Papa PioXII,ospitando un collegio per giovani americane  ,vi ospitò un centro di studi post laurea dell'arte e della musica per stranieri a Firenze, il Rosary College.
Nel 1986 è stata acquistata dallo Stato Italiano ed adibita a Istituto Universitario Europeo.
Tra gli ospiti illustri va ricordato Alexandre Dumas padre,-autore francese autore dei Tre moschettieri che dedicò un suo libro proprio alla villa, scrivendo: "È nella villa Palmieri che Boccaccio scrisse il suo Decamerone. Ho pensato che questo titolo mi porterebbe fortuna e installo la mia scrivania nella stanza dove 493 anni fa l'autore delle cento novelle aveva posto la sua".
La cappella gentilizia fu costruita verso la metà del XIX secolo, mentre l'ala a nord-ovest, detta "la villetta", risale alla prima metà del Novecento.
Il giardino all'italiana si presenta suddiviso in tre terrazze sovrapposte ,collegate da scalinate.Le siepi di bosso disegnano lo spazio verde,e fontane,vasche,statue e quinte di cipressi


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