torre san Niccolò

Porta San NiccolòIl nome del vicino quartiere ,nella parte est di Oltrarno.
La porta fu realizzata fra il Duecento e Trecento come"fortezza e bellezza della cittade(Villani).
Con la nuova cinta muraria di Arnolfo di Cambio,avrebbe difeso la città,consentendo inoltre un regolare ingresso
 Fu costruita nel  1324, su progetto forse dell'Orcagna, con i lavori all'ultima cerchia di mura.
 A differenza di tutte le altre porte delle mura cittadine, non fu ribassata ("scapitozzata") nel Cinquecento, perché con la  collina di San Miniato aveva una protezione naturale  dai colpi delle artiglierie: oggi è quindi l'unica porta fiorentina che conservi la sua altezza originaria; i merli invece non sono originali e risalgono all'Ottocento.
Quando Firenze diventa Capitale d'Italia,negli anni 1865/1870,le mura di Arnolfovengono distrutte per lasciare spazio alla nuova espansione cittadina
Porta San Niccolò fa parte delle mura di Firenze e si trova in piazza Giuseppe Poggi, in Oltrarno. Per il suo aspetto isolato, massiccio e slanciato oggi assomiglia più a una torre (anche se in passato tutte le porte di Firenze erano così), infatti a volte è chiamata Torre San Niccolò. Da qui iniziava la cerchia sud, dopo il Ponte San Niccolò, e la torre costituiva quindi il punto di difesa dell'Arno a est, assieme alla Torre della Zecca sul lato opposto.
E' possibile visitarla con un biglietto di 3 euro,oppure cumulativo con il museo P.zo Vecchio 8 euro


















veduta di Palazzo Vecchio






























Piazzale Michelangelo Fu realizzato dal 1865 su disegno dell'architetto Giuseppe Poggi su una collina appena a sud del centro storico,. La città era impegnata in un rinnovamento urbanistico, il cosiddetto Risanamento, ovvero la rinascita borghese della città: furono creati i lungarni; sulla riva destra, al posto delle mura trecentesche, furono aperti i viali di circonvallazione alla maniera dei boulevard; sulla riva sinistra fu tracciato, snodandosi sulla collina di San Miniato, il Viale dei Colli, una via panoramica alberata lunga 8 chilometri, al cui culmine fu realizzato il piazzale, quale terrazza panoramica privilegiata sulla città 
Il Poggi disegnò anche la loggia in stile neoclassico che domina l'intera terrazza(oggi vi ospita un ristorante) ,l'idea iniziale doveva essere quella di origine avrebbe dovuto ospitare un museo di opere di Michelangelo, ma mai realizzato. Nel muro della balconata, posta sotto la loggia, vi è un'epigrafe a caratteri cubitali che ricorda la sua opera: Giuseppe Poggi architetto fiorentino volgetevi attorno ecco il suo monumento MCMXI.
La piazza, dedicata al grande artista rinascimentale Michelangelo, presenta le copie di alcune sue famose opere conservate a Firenze: il David e le quattro allegorie delle Cappelle Medicee di San Lorenzo. Queste copie sono realizzate in bronzo, mentre gli originali sono tutti in marmo bianco. Il monumento fu portato su da nove paia di buoi il 25 giugno 1873.
Il panorama abbraccia il cuore di Firenze, dal Forte Belvedere a Santa Croce passando per i lungarni e i ponti di Firenze in sequenza, soprattutto il Ponte Vecchio; spiccano il Duomo, il Palazzo Vecchio, il Bargello e il campanile ottagonale della Badia Fiorentina, senza dimenticare le colline opposte a nord della città con al centro Fiesole e Settignano.
Al Piazzale si può accedere in auto percorrendo l'alberato Viale Michelangelo, realizzato in quegli stessi anni, oppure a piedi salendo le scalinate monumentali dette Rampe del Poggi da Piazza Poggi nel quartiere di San Niccolò.






La Zecca:Torre terminale..

 Questa Torre ospitò l'Officina della Zecca-ecco il nome-, dove venivano coniati i fiorini della Repubblica fiorentina, grazie a magli azionati dalla forza dell'acqua.
 La Zecca anticamente è stata anche nei pressi di Palazzo Vecchio, dove veniva utilizzata l'acqua del torrente Scheraggio che correva lungo l'attuale Via della Ninna (vedi chiesa di San Pier Scheraggio).
La torre sorgeva in mezzo ai resti di una fortezza smantellata, inoltre in questa zona erano presenti numerose gore con mulini e altri edifici
Anticamente nella vicinanze si trovava l'apertura vera e propria delle mura, la secondaria Porta della Giustizia, così chiamata perché vi passavano i destinati alla condanna a morte, verso il luogo dei patiboli, situato fuori dalle mura vicino alla Torre della Zecca.
Dopo la demolizione ottocentesca dell'ultima cerchia di mura (quella del 1282-1333), la torre si presenta semplice e massiccia   con alcune piccole feritoie e senza merlatura. All'ultimo piano esiste una terrazza dalla quale si gode un bel panorama. Per raggiungerla si devono salire alcune strettissime scale in pietra, per questo non è accessibile al pubblico. All'interno della torre esistono più stanze un tempo usate dai soldati di guardia, con soffitti voltati.
Inoltre la torre presenta alcuni ambienti ricavati nei piano sotterranei, dai quali si dipana un serie di stretti corridoi fognari coperti da volte, in un reticolo molto fitto che si estende in più direzioni. Uno di questi corridoi passerebbe sotto l'Arno e permetterebbe di raggiungere l'altra sponda, ma oggi non è più praticabile in quanto allagato.Sembra che nel 2013 ci sia un progetto di recupero e che sia possibile visitare sia la torre che il percorso che porta oltrarno .Negli anni Cinquanta alcuni di questi ambienti furono usati da un circolo ricreativo, del quale resta uno spettrale bancone in pietra, i residui dell'impianto elettrico ed i servizi igienici.














Chiesa il Cestello-San Frediano in Cestello

uno dei migliori esempi di architettura fiorentina tardo barocca,con impianto neoclassico,a tre navate con pianta a croce latina
 Sorge nel luogo dove si trovava il monastero di Santa Maria degli Angeli, fondato nel 1450 per le suore carmelitane di clausura . Vi visse e vi morì nel 1607 Santa Maria Maddalena dei Pazzi .
Fu beatificata nel 1626.
Nel 1626 le monache scambiarono il loro edificio con quello dei Cistercensi in Borgo Pinti(l'odierna chiesa Santa Maria Maddalena dei Pazzi-dove conserva il famoso affresco del Perugino "Crocifissione" ).  
Fu affidata la ricostruzione all'architetto G.Silvani,poi a G.Cerrutiche ruotò l'asse della chiesa mettendo l'ingresso verso l'Arno.Nel 1689 A.M.Ferri terminò la cupola a tamburo


Nel 1628 ai monaci cistercensi che incaricarono Gherardo Silvani di costruire l'attuale chiesa. 
 Progetto di Antonio Cerruti ,terminarono nel 1689 quando Antonio Ferri realizzò la cupola a tamburo. 
La facciata non fu mai eseguita ed è rimasta incompiuta. 
Nel 1783 la chiesa fu trasformata in parrocchia e il convento divenne sede del seminario arcivescovile. L'interno della chiesa, a croce latina, presenta la cupola affrescata con scene della Gloria della Maddalena e della Virtù

Nel 
1783, dopo che la chiesa fu trasformata in parrocchia e il monastero soppresso, i locali divennero la sede del Seminario arcivescovile o "Seminario Maggiore", attivo tutt'oggi e famoso per possedere una ricchissima biblioteca di antichi codici medievali, fra i quali il famoso Codice Rustici (1448).
Nel 1798 le fu dato il nome attuale. 
Nell'Ottocento le occupazioni dei francesi prima e degli austriaci poi provocarono temporanei trasferimenti e chiusure, ma i locali del seminario vennero poi restaurati ed ingranditi all'inizio del XX secolo. 

FOTO REALIZZATE DA ME 























Commenti